Il duomo di Capodistria (IT)

IL DUOMO DI CAPODISTRIA – BEATA MARIA VERGINE ASSUNTA

L’inizio della diocesi capodistriana risale, secondo la tradizione alla prima metà del sesto secolo. Come suo primo vescovo viene menzionato san Nazario (524) potettore della città. Alcuni storici pongono l’inizio della diocesi nel secolo ottavo col primo vescovo Giovanni, altri nella seconda metà del secolo XII. Fra i vescovi più insigni va ricordato Paolo Naldini, che ha pubblicato la storia della sua diocesi (Corographia Ecclesiastica, Venezia,  1700).

Secondo la tradizione il  Duomo attuale risalente alla metà del secolo XVIII  sarebbe già la quinta ed in parte la sesta Cattedrale della città.

Il Duomo che presenta tre navate ha una lunghezza di 70 m e una larghezza di 25 m. La cripta sotto I’ attuale presbiterio coll’altare di san Elio ed alla quale conducevano le scale da ambo i lati dell’altare maggiore fu nei lavori di restauro del Duomo (affidati a Giorgio Massari – 1716) riempita per ottenere il terrapieno per li nuovo coro.

LA FACCIATA costruita in due momenti evidenzia nella parte inferiore il gotico-veneziano (1392), nella superiore uno stile lombardesco (1488). Risale a questa data il prolungamento della chiesa fino alla facciata e al campanile essendo prima fra essa e la chiesa un atrio romanico. Gli stipiti delle porte meridionali sono di Tullio Lombardo (sec. XV-XVI).

IL CAMPANILE ha una altezza di 53 m, ed è di proprietà del Comune. Costruito in più stadi è fra i più antichi edifici capodistriani. Serviva come torre d’osservazione e difesa della città. La forma attuale risale all’anno 1664.

GLI ALTARI DEL DUOMO:

  • L’ altare maggiore, dedicato all’Assunta, opera del proto-altarista piranese Gasparo
    Albertini ed eseguito nel 1788. Nell’anno 1968 fu scomposto e riordinato secondo il
    progetto dell’architetto Tommaso Strukelj, rivolgendolo verso il popolo,
  • Dietro l’altare maggiore si trova l’Arca di San Nazario, primo vescovo capodistriano
    (sec. XIV), nell’ absida l’Assunta di Orazio Liberale (1573).
  • Cappella del SS. Sacramento: l’altare proviene dalla chiesa soppressa di S. Chiara.
  • Altare della Beata Vergine dei Servi fu trasportato qui dalla chiesa soppressa dei
    Serviti nell’anno 1806. La scultura lignea della Pietà è di scuola tedesca (sec. XV).
  • Altare dei SS. Pietro e Paolo, costruzione in marm policromo, provienente nel 1806
    dalla chiesa soppressa di S. Domenico. La pala è opera – capolavoro del
    capodistriano Bartolomeo Gianelli (1824 – 1894).
  • Altare dell’Immacolata pala del Gianelli (1854).
  • Altare di S. Barbara (1673), della Confraternita dei Bombardieri.
  • Altare di S. Girolamo, opera dello scultore veneziano Alessandro Ternignan (1670),
    la pala è di Pietro Liberi (1605-1687).
  • Altare di S. Marco, opera di G. B. Bettini di Portogruaro (1740), pala del pittore
    veneziano Stefano Celesti (1638).
  • Altare del Crocefisso, opera mormorea dello scultore Scipione Biggi (1894).

OGGETTI  DEGNI  DI  RILIEVO

Pulpito in legno, scolpito nel 1750 da Lorenzo Farolli in stile rococò.

Trono vescovile artisticamente intagliato (1730).

Stalli  del   coro,   opera  di   Stefano   Bendesi,   intagliatore  operante  in   Capodistria  nel

1686 – 1687. Legno di noce con specchi in legno d’ulivo (1741).

Organo, 1773 opera del veneziano Gaetano Callido.

Fanali per le processioni, intagliati in legno, dorati. Opera veneziana del Settecento.

PALE PREZIOSE

  1. MADONNA IN TRONO COL BAMBINO e i Santi, di Vittore Carpaccio, firmata e datata 1516 (di fronte al trono vescovile).
  2. B.   VERGINE   COL  BAMBINO   IN  TRONO  fra  i   santi   Nicolo   di   Bari   e   Giovanni Battista, dipinta intorno al 1537 da Benedetto Carpaccio (sopra il trono vescovile).
  3. PRESENTAZIONE AL TEMPIO e STRAGE DEGLI INNOCENTI portelle d’ organo di Vittore Carpaccio (ai lati della precedente).
  4. ULTIMA CENA di Giacomo Beltrame dell’anno 1623, nella cappella del Santissimo, (in restauro)
  5. NOZZE DI CANA di Antonio Zanchi (1639 – 1722) dietro l’altare maggiore.